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Salute

Covid, Natale: ipotesi Super Green Pass e riduzione validità certificazione verde

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NAPOLI – L’avvento della quarta ondata de virus Covid-19 il pensiero primo degli esponenti politici e dei virologi e salvare il Natale onde evitare la possibilità di ulteriori danni al sistema economico, già gravemente in crisi.

Proprio in tale visione, è in corso una valutazione attenta sulla durata e funzionalità del Green Pass, oltre che sulla sua sospensione per coloro che non intendono proseguire la vaccinazione con la terza dose di richiamo.

Stando alle ultime indiscrezioni, rese note da ‘Il Corriere del Mezzogiorno’, la stretta sul Green Pass potrebbe essere decisa verso la prima settimana di dicembre e la validità del Green Pass potrebbe essere ridotta a 9 o addirittura 6 mesi. 

Si tratta di un orientamento che sembra convincere anche Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, che in un’intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’, ha dichiarato: “Per chi si sottrae dalla terza dose di vaccino va valutata l’ipotesi di sospendere la validità stessa del Green Pass”.

E’ al vaglio degli esperti anche la possibilità di introdurre un super Green Pass, ottenuto soltanto tramite vaccinazione o guarigione (non dunque in conseguenza del tampone), per andare al ristorante, allo stadio e simili. Per il mondo del lavoro, invece, resterebbe in vigore il sistema attuale.

Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, sostiene valida l’opzione del super Green Pass. Intervenuto a Tagadà, su La7, ha spiegato: 

“Per andare al cinema, teatro, stadio, palestra bisogna essere vaccinato o guarito. Le altre attività, come prendere un aereo o andare a lavorare, si possono fare con Green Pass normale. Questo spingerebbe molto le vaccinazioni per recuperare quel 4/5% che ci manca per arrivare ad un’immunità di sicurezza”.

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Salute

Scoperte proteine spia che rivelano tumori con 7 anni di anticipo

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Sono state scoperte nel sangue 618 proteine spia di 19 tipi di tumore, 107 delle quali potrebbero far scattare l’allerta con almeno sette anni di anticipo rispetto alla diagnosi.
Qualora vi fossero conferme in tal senso, si tratterebbe di una potente arma per la prevenzione e la diagnosi precoce, come indicano due studi britannici guidati dall’Università di Oxford e pubblicati sulla rivista Nature Communications grazie al supporto dell’organizzazione Cancer Research Uk.

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Napoli

Uno studio innovativo per gestire il dolore cronico: arriva da Napoli

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L’Azienda Ospedaliera dei Colli è l’unica realtà italiana protagonista di uno studio internazionale su un innovativo protocollo di neurostimolazione del midollo spinale per la gestione del dolore cronico.

I dati dello studio, condotto dall’Unità Operativa di Terapia del Dolore, diretta dal dottor Alfonso Papa, saranno presentati nel corso del prossimo Congresso Mondiale dell’International Neuromodulation Society (INS), in corso a Vancouver fino al 16 maggio.

Al centro del protocollo, conosciuto come Fast (Fast-Acting Sub-Perception Therapy SCS), c’è la capacità di generare un campo elettrico tridimensionale altamente mirato. Si tratta di una procedura chirurgica molto complessa che prevede il posizionamento di un elettrodo tra le vertebre che, attraverso il rilascio di impulsi, diminuisce o addirittura azzera la percezione del dolore.

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Salute

Influenza aviaria, l’OMS avverte: “Non bevete il latte crudo”

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Il virus H5N1, conosciuto ai più come virus dell’influenza aviaria, negli Stati Uniti ha causato un’epidemia tra i bovini da latte con un caso umano documentato. Del resto, la trasmissione all’uomo di questo virus si è già verificata tante volte, con tre generazioni di casi (animale-uomo; uomo-animale; uomo-uomo).

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha consigliato ai consumatori di latte di acquistarlo esclusivamente pastorizzato, perché i test preliminari mostrano che la pastorizzazione uccide il virus.

Secondo quanto riferisce Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’OMS, negli USA «finora sono stati infettati 36 allevamenti in nove Stati ed è stato segnalato un solo caso umano» e aggiunge «è dal 2021 che sono stati segnalati 28 casi umani di influenza aviaria».

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